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Burri : un giorno al Guggenheim museum New York

 

Burri : un giorno al Guggenheim museum New York

Eccoci finalmente siamo arrivati in questa hall tondeggiante del Guggenheim Museum di New York  con l’incredibile disegno sinuoso.
Riesci a veder i quadri tutti insieme con colpi di colore la i bianchi qua i rossi le plastiche di cellotex. Non sono disposti cronologicamente ma per materiali.

Bello bellissimo ma forse uno pò troppo, didascalico poco intuitivo.
Per carità questo e il compito di un museo comincio a salire.
Si inizia con le plastiche ed in una spirale di ansie crescenti si chiude con degli immensi cretti.
Comincio a salire ed e e subito un immergersi nel suo mondo negli squarci della materia che lasciano però intravedere un futuro attraverso le bruciature.
Poi i  primi gobbi rossi di un rosso splendente, per me il rosso puro prima di lui era il rosso Elisabeth Arden.
E il paragone non sembri irrituale si tratta sempre di un inno  sensuale e carnale ad una vita che prorompe nonostante tutto
Questo rosso attraverso la tecnica dei gobbi sfonda la parete per giungere allo spettatore e coinvolgerlo in un gioco sessuale ch e un inno alla vita stessa.
Ma subito si passa alle muffe alla materia che vive attraverso le sapore che mutano il quadro e che ne sottolineano il continuo divenire,
In mezzo quel bianco grandissimo con un pezzo di camicia strappata, la tela bianca che campeggia sul bianco. Mi avvicino al testo che illustra il quadro e vi si parla di un parallelo tra la parola italiana bianchi e la biancheria si tira in ballo anche il territorio in cui e nata e vive l’antica fabbrica della tela umbra.
Si parla di purezza strappata e ricucita, mentre continuo a leggere sento una risata schocca alle mie spalle una risata che sembra venire dalla gola.
Mi giro di scatto ma solo la folla di turisti mi circonda.
Proseguo ora inizia la collezione di sacchi. il primo sacco esposto davanti e dietro. Il dietro e interessante per me perchè vi sono i due timbri delle assicurazioni in due periodi diversi Timbri che dimostrano come a distanza di 10 anni il valore fosse raddoppiato
I sacchi sono tutto sono la commozione sono le nostre viscere che si torcono sapendo che il nostro Paese e sempre cosi lercio malsano e pure geniale,vitale nonostante la sporcizia.
Eccolo qua il grande sacco quello dello scandalo quello verso cui tutta un Italia conformista si rivolto un Italia che secondo in piena rinascita non voleva vedere le proprie magagne il continuare ad essere marpioni  sotto un apparente ripulitura la mascalzoneria in qualche modo salvifica. Ed ecco una firma un grande Alberto Burri quasi un voler firmare un manifesto un voler gridare al mondo la sua posizione la sua reazione il conformismo sinistrorso dilagante.

Subito dopo Il Grande Bianco e già, e proprio quello che colpì Rauschember quando entro nello studio dopo non fu più lo stesso addio scatolette
Chi ha parlato mi era parso di intraveder due bassi bianchi.
Il susseguirsi delle grandi opere è introdotto da un piccolo spazio che si apre nella spirale dove sono raccolte delle miniature come un catalogo dell’ opera omnia sembra di vedere i modellini del bramante di Michelangelo c’è tutto proprio tutto, e scopriamo che entrano il regalo all uomo a cu l’artista è sempre stato grato colui che lo ha lanciato nella grande mela colui che lo ha tratto dal provincialismo italiano per lanciarlo  nel modo colui che l’ho  ha portato all’ Oscar.

Ma costui era talmente rispettoso dei voleri del suo protetto che ha visto bene di lasciare le miniature che gli erano state regalate nel corso di una vita al Museo che Burri con tanta forza aveva voluto.
Ringraziano i sacchi fat Tuesday
Il grande ferro e la madonna del parto
I bambini desi derati voluti e mai nati.

Poi i Gobbi le muffe e i bianchi i sacchi le combustioni i legi di ferro
A metà quelle splendide miniature una intera vita regalate a sweeney e lui a sua volta li regala alla fondazione ma porca miseria io volevo che stessero qui in america .
Comincio a salire e mi sento osservata attratta tirata per le maniche arrivo difronte ad un immenso legno strano un titolo guard  che titolo una risata chioccia nelle mie orecchie fat Tuesday e perchè no mercoledì delle ceneri.

 

Simposio su Alberto Burri

In concomitanza con retrospettiva del Guggenheim Museum , Alberto Burri : Il Trauma della pittura in mostra 9 ottobre 2015  al 6 gennaio 2016.
Questo simposio , organizzato in collaborazione con Ernest Ialongo e curatore della mostra Emily Braun , affronterà la mostra stessa come l’opera di Burri nel contesto dell’arte del dopoguerra  contemporanea .

Per maggiori dettagli : http://italianacademy.columbia.edu

Alberto Burri: Presentazione libro “Controluce” a Roma

Alberto Burri: Presentazione libro "Controluce" a Roma

Presentazione del libro “ Alberto Burri Controluce una vita d’artista ” di Alessandra Oddi Baglioni:


Intervengono con l’autrice Elisabetta Bolondi e Marina Marinelli
Se c’è un artista contemporaneo italiano celebrato in tutto il mondo, questi è senz’altro Alberto Burri. Ancora poco noto è tuttavia il Burri privato, il burbero medico umbro che, partito per la guerra in Africa, si ritrova catapultato in un campo di prigionia nel deserto del Texas e scopre il suo talento di pittore, grazie ai cartoni e ai pennelli avuti in dono da un lungimirante caporale dell’esercito americano. Da quei giorni di stenti nel West ai primi passi da artista al ritorno in Italia nel dopoguerra, prende le mosse il racconto di Oddi Baglioni che, da umbra e appassionata d’arte, ricostruisce il lato intimo del celeberrimo conterraneo, seguendo il filo dell’immaginazione, ma anche basandosi su lettere private, testimonianze e ricordi di tanti che lo hanno conosciuto.
Per saperne di più, Libreria KOOB Via Luigi Poletti 2, Roma, Italia ore 18:00

Burri: Presentazione del libro Controluce il 2 dicembre 2015 a Perugia

Oggi presentazione del libro “Controluce Alberto Burri una vita d’artista” di Alessandra Oddi Baglioni al Museo civico di Palazzo della Penna, Perugia un evento, dedicato a un libro presentato in tutta Italia da celebri personaggi , ospite a Rai 1 . 

Libro sulla vita e le opere del nostro Alberto Burri che in questi giorni viene celebrato con successo , nel centennale della nascita. 



Il Circolo dei Lettori Perugia ha organizzato quello che, sicuramente, sarà un grande incontro dalle ore 18.00 interverranno:

Teresa Severini – Marisa Marinelli – Cuccini Gustavo


Con loro anche altri ospiti, non potete mancare.

Alberto Burri: Presentazione libro Controluce 13 novembre 2015

Alberto Burri: Presentazione libro Controluce 13 novembre 2015

Presentazione del 13 novembre 2015 del libro Controluce Alberto Burri una vita d’artista nella mitica locanda castello di Sorci ad Anghiari di Primetto dove si è svolta tanta parte della vita dell’artista. 


Persino il mitico incontro con tra Burri e Monica Bellucci:

Una serata particolare fu la cena tra lui e «la diva» del cinema contemporaneo. Conterranei, ostici e dichiarati scorbutici tutti e due da chi non li conosceva bene. Il grande artista e la donna più bella del cinema italiano si trovarono a non parlarsi ma a guardarsi am- mirati. Lui non era certo indifferente alla prorompente generosità della scollatura, ma anche lei restò colpi- ta dalla risata contagiosa che scaturiva da quella bocca incorniciata da baffi bianchi. Lei era all’inizio di una sfolgorante carriera, lui alla fine, ma un filo invisibile li connetteva.Cominciarono a raccontarsi anneddoti in lingua e a citare posti che solo i castellani purosangue potevano conoscere, come se lui le volesse passare il testimone di simbolo della città.

Alberto Burri: nuove iniziative in tutta Italia a novembre

Alberto Burri: nuove iniziative in tutta Italia a novembre

Continuano le iniziative per il centenario della morte del grande maestro Alberto Burri che nella sua vita ha prodotto opere neo classiche presenti nei musei di tutto il mondo.
L’ultima vetrina a livello internazionale in onore a Burri si trova al Guggenheim di New York, intitolata “Alberto Burri: The Trauma of Painting” curata da Emily Braun.

In Italia nel mese di novembre 2015 partiranno le seguenti mostre:

dal 7  al 29 novembre 2015
spazio COMEL arte contemporanea  Latina
ALBERTO BURRI “I COLORI DEL SILENZIO”

12 novembre 2015, ore 17
Università della Calabria, Cubo 21B, Aula Spezzaferro, Rende / Cs
BURRI: UN MAESTRO DEL NOVECENTO / Tavola rotonda

11 novembre 2015 al 28 febbraio 2016
MAON, Palazzo Vitari, Rende / Cs
Inaugurazione della mostra
ALBERTO BURRI E I POETI MATERIA E SUONO DELLA PAROLA a cura di Bruno Corà e Tonino Sicoli

12 novembre 2015 ore 21
Villa Rendano, Cosenza
OMAGGIO AD ALBERTO BURRI
Concerto del gruppo “ENSEMBLE SUONO GIALLO”, introduzione con letture di Marilena Morabito

12 novembre 2015, ore 12
Palazzo delle Clarisse, Amantea / Cs
LE FORME DEL GUSTO: ARTE, POESIA E SAPORI
Proposte enogastronomiche e letture di testi di Alberto Burri, Emilio Villa, Giuseppe Ungaretti.

Emily Braun, domande e risposte sulla mostra “Trauma of Painting”

Alberto Burri Guggenheim  newYork

Perché il Guggenheim è il posto giusto per una mostra di Burri?  

«Per due ragioni. La prima è il lungo legame dell’istituzione con Burri: il secondo direttore del museo James Johnson Sweeney infatti acquistò tre importanti opere di Burri per il Guggenheim nel 1955, e scrisse il primo libro importante su di lui. In secondo luogo, la rampa a spirale del Guggenheim mi è sembrata ideale per svelare a ogni svolta le diverse serie». 

Nel libro Controluce ecco come viene descritto l’incontro con Sweeney:

Ma non feci in tempo a esprimere i miei pensieri, che arrivò Sweeney. Era comunque il direttore del più grande museo di arte contemporanea di New York, entrò seguito dalla solita cerchia di americani residenti a Roma  alla ricerca di ispirazione. Il chiacchiericcio era quasi insopportabile . Fra loro una donna elegante, leggera come un soffio d`aria di tramontana in mezzo a una tempesta di scirocco.
Mi avvicinai “Buongiorno sono Alberto Burri.” “ Io ,io sono Minsa Craig” rispose lei sorridente.
Nel frattempo dopo i convenevoli, Sweeney iniziò a scrutare i nostri quadri appesi alle pareti. Si fermò davanti al mio Nero 1. Sembrava davvero  folgorato Chiese spiegazioni ed io che mai ho voluto spiegare un mio quadro gliele diedi, parlavo e guardavo Minsa . Cercavo di fermarla con le mie parole.
Il direttore del Solomon R. Guggenheim Museum di New York  il critico James Johnson Sweeney che all’inizio del 1953 si trovava a Roma,fu Impressionato dai suoi lavori e in particolare da Nero1  esposto nella sede della Fondazione Origine, un quadro che avrebbe fatto da spartiacque nel mondo dell`arte del dopo guerra .
Prima e dopo il nero .
Quel quadratino azzurro faceva intravedere una speranza, era l`Italia della rinascita era il boom economico,ma era anche il rinascimento con i suoi colori luminosi.
Sweeney volle conoscerne l`autore e decise di promuoverne il lavoro attraverso il sostegno critico, che sfociò nella prima monografia  “Burri muta gli stracci in una metafora di carne umana”, e nell’inclusione di alcune sue opere nell’attività espositiva del museo di New York.

Emily Braun, domande e risposte sulla mostra “Trauma of Painting”

Un giornalista de “La Stampa”, ha chiesto a Emily Braun, curatrice d’arte del Guggenheim di New York, dove si sta tenendo la mostra The “Trauma of Painting” su Alberto Burri:

Quali criteri ha usato per selezionare le opere in mostra?  

« Trovare le opere storicamente importanti e le migliori di ogni serie. E poi: le opere dovevano essere scelte in modo da adattarsi allo spazio espositivo a spirale della rotonda di Frank Lloyd Wright al Guggenheim».  

Bene questa risposta sarebbe piaciuta moltissimo ad Alberto. Per lui il contenitore delle sue opere era essenziale,come quando realizzò il ciclo  “il sestante” per i cantieri della giudecca a Venezia o quando decise di acquistare i capannoni del tabacco per esporre i suoi quadri piu imponenti.

Troverete il racconto di tutto questo nel libro “Controluce

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