Alessandra Oddi Baglioni: Biografia, traguardi e passioni
Alessandra Oddi Baglioni, ha una lunga esperienza manageriale, maturata in aziende pubbliche e in amministrazioni statali e comunitarie prevalentemente nell’area della comunicazione e relazioni esterne. Ha svolto attività e funzioni che spaziano dalla responsabilità diretta nella progettazione e realizzazione di eventi ed iniziative, alla organizzazione di uffici e gruppi di lavoro su tematiche specifiche, in Italia a Bruxelles e a New York.
Del primo filone fa parte una trilogia di romanzi storici direttamente collegati con le vicende della famiglia Baglioni nel corso dei secoli e le sue relazioni col mondo culturale umbro e con i grandi artisti dell’epoca, a cominciare da Raffaello. Il primo libro, ‘Le nozze rosse’ ripercorre una tragica strage, rappresentata metaforicamente da Raffaello, su commissione di Atalanta Baglioni nella ‘Deposizione’, dove trovarono la morte gli sposi Astorre I Baglioni e Lavinia Orsini e tanti altri familiari. Il secondo, intitolato ‘Astorre II Baglioni, il Grifone e la Mezzaluna’ parla dell’antenato Astorre II Baglioni, martire a Famagosta prima della decisiva battaglia di Lepanto che allontano’ l’incombente pericolo Ottomano dalle sponde occidentali e dall’attacco alla Cristianita’.Infine, si arriva al Risorgimento con ‘La dama e il compasso’, che indaga sulla componente massonica del Risorgimento italiano, attraverso le vicende di Camilla Oddi Baglioni e i suoi amori.
Alberto Burri: le dimensioni della materia il 31 luglio 2016
Burri : un giorno al Guggenheim museum New York
Eccoci finalmente siamo arrivati in questa hall tondeggiante del Guggenheim Museum di New York con l’incredibile disegno sinuoso.
Riesci a veder i quadri tutti insieme con colpi di colore la i bianchi qua i rossi le plastiche di cellotex. Non sono disposti cronologicamente ma per materiali.
Bello bellissimo ma forse uno pò troppo, didascalico poco intuitivo.
Per carità questo e il compito di un museo comincio a salire.
Si inizia con le plastiche ed in una spirale di ansie crescenti si chiude con degli immensi cretti.
Comincio a salire ed e e subito un immergersi nel suo mondo negli squarci della materia che lasciano però intravedere un futuro attraverso le bruciature.
Poi i primi gobbi rossi di un rosso splendente, per me il rosso puro prima di lui era il rosso Elisabeth Arden.
E il paragone non sembri irrituale si tratta sempre di un inno sensuale e carnale ad una vita che prorompe nonostante tutto
Questo rosso attraverso la tecnica dei gobbi sfonda la parete per giungere allo spettatore e coinvolgerlo in un gioco sessuale ch e un inno alla vita stessa.
Ma subito si passa alle muffe alla materia che vive attraverso le sapore che mutano il quadro e che ne sottolineano il continuo divenire,
In mezzo quel bianco grandissimo con un pezzo di camicia strappata, la tela bianca che campeggia sul bianco. Mi avvicino al testo che illustra il quadro e vi si parla di un parallelo tra la parola italiana bianchi e la biancheria si tira in ballo anche il territorio in cui e nata e vive l’antica fabbrica della tela umbra.
Si parla di purezza strappata e ricucita, mentre continuo a leggere sento una risata schocca alle mie spalle una risata che sembra venire dalla gola.
Mi giro di scatto ma solo la folla di turisti mi circonda.
Proseguo ora inizia la collezione di sacchi. il primo sacco esposto davanti e dietro. Il dietro e interessante per me perchè vi sono i due timbri delle assicurazioni in due periodi diversi Timbri che dimostrano come a distanza di 10 anni il valore fosse raddoppiato
I sacchi sono tutto sono la commozione sono le nostre viscere che si torcono sapendo che il nostro Paese e sempre cosi lercio malsano e pure geniale,vitale nonostante la sporcizia.
Eccolo qua il grande sacco quello dello scandalo quello verso cui tutta un Italia conformista si rivolto un Italia che secondo in piena rinascita non voleva vedere le proprie magagne il continuare ad essere marpioni sotto un apparente ripulitura la mascalzoneria in qualche modo salvifica. Ed ecco una firma un grande Alberto Burri quasi un voler firmare un manifesto un voler gridare al mondo la sua posizione la sua reazione il conformismo sinistrorso dilagante.
Subito dopo Il Grande Bianco e già, e proprio quello che colpì Rauschember quando entro nello studio dopo non fu più lo stesso addio scatolette
Chi ha parlato mi era parso di intraveder due bassi bianchi.
Il susseguirsi delle grandi opere è introdotto da un piccolo spazio che si apre nella spirale dove sono raccolte delle miniature come un catalogo dell’ opera omnia sembra di vedere i modellini del bramante di Michelangelo c’è tutto proprio tutto, e scopriamo che entrano il regalo all uomo a cu l’artista è sempre stato grato colui che lo ha lanciato nella grande mela colui che lo ha tratto dal provincialismo italiano per lanciarlo nel modo colui che l’ho ha portato all’ Oscar.
Ma costui era talmente rispettoso dei voleri del suo protetto che ha visto bene di lasciare le miniature che gli erano state regalate nel corso di una vita al Museo che Burri con tanta forza aveva voluto.
Ringraziano i sacchi fat Tuesday
Il grande ferro e la madonna del parto
I bambini desi derati voluti e mai nati.
Poi i Gobbi le muffe e i bianchi i sacchi le combustioni i legi di ferro
A metà quelle splendide miniature una intera vita regalate a sweeney e lui a sua volta li regala alla fondazione ma porca miseria io volevo che stessero qui in america .
Comincio a salire e mi sento osservata attratta tirata per le maniche arrivo difronte ad un immenso legno strano un titolo guard che titolo una risata chioccia nelle mie orecchie fat Tuesday e perchè no mercoledì delle ceneri.
Simposio su Alberto Burri
In concomitanza con retrospettiva del Guggenheim Museum , Alberto Burri : Il Trauma della pittura in mostra 9 ottobre 2015 al 6 gennaio 2016.
Questo simposio , organizzato in collaborazione con Ernest Ialongo e curatore della mostra Emily Braun , affronterà la mostra stessa come l’opera di Burri nel contesto dell’arte del dopoguerra contemporanea .
Per maggiori dettagli : http://italianacademy.columbia.edu
Emily Braun, domande e risposte sulla mostra “Trauma of Painting”
Un giornalista de “La Stampa”, ha chiesto a Emily Braun, curatrice d’arte del Guggenheim di New York, dove si sta tenendo la mostra The “Trauma of Painting” su Alberto Burri:
Quali criteri ha usato per selezionare le opere in mostra?
« Trovare le opere storicamente importanti e le migliori di ogni serie. E poi: le opere dovevano essere scelte in modo da adattarsi allo spazio espositivo a spirale della rotonda di Frank Lloyd Wright al Guggenheim».
Bene questa risposta sarebbe piaciuta moltissimo ad Alberto. Per lui il contenitore delle sue opere era essenziale,come quando realizzò il ciclo “il sestante” per i cantieri della giudecca a Venezia o quando decise di acquistare i capannoni del tabacco per esporre i suoi quadri piu imponenti.
Troverete il racconto di tutto questo nel libro “Controluce”
Nozze rosse
Nella splendida sede del Club di Capocaccia Franco Luigi Satta,e Massimo Donelli hanno parlato del mio libro.
Donelli ha fatto un parallelo con la situazione attuale paragonando lo scudo fiscale al sistema delle indulgenze , Luthero alla Merkel ! Ha rilevato che l`Incipit e` formidabile e detto da lui!
Il 13 Giugno nel bellissimo Teatro di Solomeo il Prof Mario Bellucci,la direttice della Galleria dell`Umbria Tiziana Biganti e lo strenuo difensore delle bellezze italiche il giornalista Sergio Rizzo hanno commentato il mio libro le nozze rosse ma sopratutto hanno discusso della rinascita della citta` ,pertendo dalla mia asserzione che il romanzo e` un atto d`amore verso coloro che hanno contribuito a renderla cosi` bella nel passato e nel presente.
Voi cosa proponete per salvare Perugia ?
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